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Carcinoma dell´endometrio

Carcinoma dell´endometrio

Il carcinoma dell’endometrio è un tumore maligno della mucosa che riveste internamente l’utero, l'endometrio; è il più comune tumore dell'apparato genitale in donne di età superiore ai 45 anni; in Italia ogni anno si hanno circa 5.000 nuovi casi.
Generalmente insorge in età postmenopausale, sebbene circa il 30% dei casi sia diagnosticato prima della menopausa e il 5% prima dei 40 anni.
Un sanguinamento uterino in menopausa, nell’8-10% dei casi è sintomo di carcinoma dell'endometrio.
Grazie ad anni di studi, sono oggi stati individuati dei Fattori che permettono di individuare una popolazione più a Rischio per il carcinoma, tra i più importanti segnaliamo l'obesita, l'ipertensione, il diabete, la terapia con tamoxifene, la terapia estrogenica in menopausa, il menarca precoce, la manopausa tardiva e l'assenza di gravidanze.

 

PATOGENESI

Gli estrogeni sono indicati come i principali responsabili de carcinoma dell’endometrio.
Un ruolo causale diretto tra tali ormoni e neoplasia non è ancora chiaramente dimostrato, ma si pensa che il loro effetto proliferativo sull’endometrio sia fondamentale per lo sviluppo della malattia.
È stato invece dimostrato come l'azione degli estrogeni, se non controbilanciata da un’adeguata presenza di progesterone, possa essere responsabile di stati patologici precursori del carcinoma endometriale.

 

SINTOMI

Il sintomo d'esordio è la perdita ematica atipica.
Spesso la sintomatologia è precoce, cosi che circa il 70% dei tumori endometriali viene diagnosticato quando la lesione è ancora agli stadi iniziali.
Una piccola percentuale di pazienti, compresa tra lo 0,5 e 1,5%, può essere per lungo tempo asintomatica, inoltre pazienti con stenosi dell’orificio uterino possono rischiare una diagnosi più tardiva.

 

DIAGNOSI

Purtroppo non esistono ancora oggi indagini di Screening per il carcinoma dell’endometrio, è possibile tuttavia individuare una popolazione a rischio maggiore per tale patologia da sottoporre a prevenzione.

 

ECOGRAFIA

Gli ultrasuoni ormai rappresentano il primo passo per la diagnosi.
In menopausa lo spessore endometriale non deve superare i 5 millimetri, quindi il riscontro di uno spessore maggiore (anche in assenza di perdite ematiche) spesso impone un’accertamento di livello superiore cioè l’Isteroscopia con relativa biopsia.

 

ISTEROSCOPIA VS RASCHIAMENTO DELLA CAVITÀ UTERINA (D&C)

Prima dell'introduzione dell'isteroscopia, l'accertamento diagnostico fondamentale si basava sull'esame istologico del materiale asportato con il raschiamento della cavità uterina (D&C).
L'indagine viene eseguita in anestesia generale e necessita della dilatazione del canale cervicale.
Purtroppo ancora oggi la metodica del “Curretage” viene ancora utilizzata in molte delle nostre strutture sanitarie, ma non è più la metodica di scelta per la diagnosi del carcinoma endometriale.
Il Raschiamento e\o il prelievo con la Cannula di Novak sono gravati da un'incidenza di falsi negativi che varia tra il 10 ed il 20%.
La biopsia con cannula di Novak è probabilmente la metodica ambulatoriale ancor oggi più diffusa.
La cannula, metallica con diametro di 4 mm circa, viene fatta scorrere sulle pareti della cavità uterina in modo da asportarne dei frammenti, ma tutto ciò viene fatto senza visione diretta della cavità uterina. La metodica è gravata nel 5-10% dei casi da prelievi inadeguati e da una bassa sensibilità per la iperplasia atipica (64%); inoltre non vi è la possibilità di eseguire un prelievo mirato.
Entrambe le metodiche sono eseguite "alla cieca" e quindi possono sfuggire le cosiddette lesioni focali.
E’ pertanto dimostrato che tali tecniche, ormai obsolete, non sono più in grado di fornire dati certi sulla diagnosi nè di garantire le esigenze diagnostiche della paziente.

 

ISTEROSCOPIA

L'isteroscopia consente una visione panoramica diretta del canale cervicale e della cavità uterina a differenza del prelievo con cannula di Novak e del raschiamento.
Permette di valutare sia la topografia, che l'estensione della lesione e può visualizzare lesioni focali ( non altrimenti rilevabili) che altrimenti con le precedenti tecniche potrebbero essere non rilevate. L’occhio esperto dell’operatore è in grado di formulare una prima diagnosi che comunque solo l’esame istologico potrà confermare.
La biopsia endometriale, preceduta da isteroscopia è, attualmente la metodica più idonea e consente di valutare ogni eventuale interessamento (da parte della neoplasia), del canale cervicale.
Il materiale asportato con prelievo bioptico dovrebbe consentire l'identificazione di fattori prognostici, quali il grading e l'istotipo, tali da permettere la programmazione del più idoneo approccio chirurgico. L'accuratezza dell'esame è direttamente proporzionale alla gravità della lesione.

 

  • Istereoscopia
  • Via Umberto Giordano, 152
  • Palermo